Imparare e potere

Impara, uomo dell'ospizio!
Impara, uomo in prigione!
Impara, donna in cucina!
Impara, sessantenne!
Tu devi prendere il potere.

Frequenta la scuola senzatetto!
Acquista il sapere, tu che hai freddo!
Affamato, afferra il libro: è un'arma!
Tu devi prendere il potere.

                B. BRECHT

Motivazione allo studio

Tra i fattori che entrano in causa per spiegare un successo o un insuccesso scolastico c'è sicuramente la motivazione in cui entra in gioco e si collegano:

• aspetti emotivi, cognitivi e metacognitivi dell'alunno
• aspetti collegati alla relazione con il docente
• aspetti didattici utilizzati dall'insegnante

Conflitti

I conflitti sono parte integrante della vita, e sono presenti in politica, nelle organizzazioni e nella vita privata. (...) Tuttavia, non tutti gli effetti di un conflitto sono negativi e ciò dipende da come viene percepito e da che cosa viene fatto per gestirlo (Tosi H.R., Pilati M., Comportamento organizzativo, Egea 2008, p. 203.

Consumare

Sa il diavolo come siamo arrivati a questo punto, ma una volta succedeva che il proletario sgobbava fino a che riusciva a mettere insieme tutto quello che serviva al signore. Adesso invece è il signore che si scervella per trovare il modo di convincere me, il proletario, a consumare tutto quello che produce lui, il borghese. (Sàndor Màrai, La donna giusta, citato da Zorino, Il consumAttore, Cleup, Padova 2006, p. 23)

Il borghese e le donne

I nostri borghesi, non paghi d'avere a disposizione le mogli e le figlie dei loro proletari, per non parlare neppure della prostituzione ufficiale, trovano uno dei loro divertimenti pincipali nel sedursi reciprocamente le loro mogli (Marx, Hengels, Manifesto del paritto comunista, Einaudi, 1992, p.154)

Vivere o raccontare

Ecco che cosa ho pensato: affinchè l'avvenimento più comune divenga un'avventura è necessario e sufficiente che ci si metta a raccontarlo. E' questo che trae in inganno la gente: un uomo è sempre un narratore di storie, vive circondato delle sue storie e delle storie altrui (...). Ma bisogna scegliere: o vivere o raccontare (Jan Paul Sartrre La nausea, Mondadori, Milano 1984, p. 72)

Disoccupazione o occupazione?

" Esite poi una tipologia di disoccupazione celata dalla sotto-occupazione e riscontrabile nelle svariate forme di lavoro a tempo parziale, non volontario. (...) In definitiva, la disoccupazione si può conteggiare secondo molteplici criteri. (...) Un'ampia parte di disoccupati fa la fine della polvere nascosta sotto il tappeto. La valutazione della popolazione disoccupata è una scelta di tipo politico e non statistico" (Maria Romana Zorino, in Outplacement, Piccin, Padova 2011, p. 2-3).

Un grande filosofo

Una grande statua per un grande filosofo: Spinoza.

Solitudine del filosofo

Per vivere soli bisogna essere o un animale o un dio - dice Aristotele. Manca il terzo caso: bisogna essere l'uno e l'altro - un filosofo... (Nietzsche, Crepuscolo degli idoli, Detti e frecce, n. 3).

Lavorare per la comunità

Il senso di comunità inteso come sentimento di appartenenza e di partecipazione attiva è un tema centrale per il benessere fisico e psicologico della persona (Massimo Santiniello, Fondamenti di psicolgia di comunità, Il Mulino, Bologna 2009)

Comunicazione seduttiva

"L'obliquità della comunicazione seduttiva si fonda sul principio del dire abbastanza ma non troppo (...) si può parlare di comunicazione intrigante, finalizzata a svelare solo parzialmente sentimenti, intenzioni e passioni, lasciando all'altro la libertà e la responsabilità di proseguire il gioco in un crescendo di attaccamento e avvicinamento" Mariaselda Tessarolo, La comunicazione interpersonale, Laterza, Bari 2007, p. 84).

Esportazione del fascismo

"In Italia e in Ungheria Pavelic potè organizzare campi di adestramento per i suoi fanatici seguaci" (Joze Pirjevec, Serbi, Croati, Sloveni, Il Mulino, Bologna 1995, p.124)

Il camminare del filosofo

La filosofia non è un qualcosa di definito ma un cammino, non è una serie di concetti ma un metodo. La filosofia è una ricerca continua e dinamica che si fa seguendo quello che altri (i filosofi) hanno pensato, scritto e lasciato intuire.

La casa delle fate

"Col passare del tempo quella casa venne abitata da quattro fade (fate), le quali, ogni mattina all'alba andavano..." (Attilio Benetti, I racconti del Filò dei Monti Lessini, Taucias Gareida, Verona 1983)