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Il Candido di Voltaire termina con questa frase: “dobbiamo coltivare il nostro giardino”. Il proprio giardino è quel piccolo ambito di libertà personale di cui ciascuno può godere e coltivare le proprie aspirazioni; ma è anche lo spazio dove è possibile realisticamente cambiare qualcosa e migliorare non solo il privato ma anche il pubblico. Nella XXV lettera infatti scrive Voltaire: “E’ altrettanto impossibile che una società possa formarsi e sussistere senza amor proprio […]. E’ l’amore di noi stessi che favorisce l’amore degli altri; è in virtù dei nostri reciproci bisogni che siamo utili al genere umano; questo è […] l’eterno legame degli uomini”.