Si intraprendono insomma viaggi su viaggi, si passa da uno spettacolo all'altro. Come dice Lucrezio: "In questo mondo ciascuno non fa che fuggire da se stesso". Ma a che giova dal momento che non riesce a fuggire veramente da sè? Ciascuno è perennemente seguito, anzi perseguitato da un odiosissimo compagno di viaggio: il suo stesso io, di cui non può libersi.
Dobbiamo persuaderci di una cosa: che il nostro malessere non dipende dai luoghi in cui viviamo ma da noi" (Seneca, La serenità, Mondadori, Milano 2006, p.28).