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Nalla lapide si legge: "Il 2 agosto 1865 nella casa numero 20 moriva compianto da tutta la sua Verona il sac. Nicola Mazza benemerito per l'educazione dei figli del povero e per la redenzione dei selvaggi dell'Africa Centrale".
Senza nulla togliere all'attività educativa del Mazza, si rimane perplessi sull'aggettivo "selvaggi". Se significa "abitanti delle selve o dei boschi " questi abitanti si possono invidiare perchè la vita in città oggi è difficile (non a caso molti fuggono appena possono); se significa "arretrati" c'è da capire rispetto a cosa visto che la cultura europea non sempre ha prodotto il maggior bene possibile.
La lapide ha comunque un significato e deve rimanere per due motivi: ricordare l'opera benemerita del Mazza e ricordare l'incapacità degli europei di non pensarsi al centro del mondo.