Per commenti, confronto e consigli:

30 luglio 2009

Nessun innocente in guerra

So che [noi tedeschi] non siamo gli unici mostri di questo mondo. So che i bolscevichi ne hanno uccisi a milioni nei loro campi ghiacciati. So che gli americani si sono laureati macellai a Hiroshima e Nagasaki con un'efficenza pari ai nostri campi. So che Mussolini verso la fine degli anni Trenta, ci ha consegnato ebrei a migliaia. So che i francesi sono stati mansueti fino alla complicità. So che Churchill è stato una iena a Dresda. So, allora, che nessuno può giudicarci (Josè Pablo Feinmann, L'ombra di Heidegger, Neri Pozza, Vicenza 2007, p.135).

24 luglio 2009

Tra i libri bruciati

"Per Dio, per il Fuhrer e per la Germania, professor Heidegger: come potremmo essere così sleali da insegnare un capitolo di un simile mattone malefico di quell'ebreo di Marx?" (...) "Lei ha letto Marx?" sbottò Biemel. "Lei no?" replicò Heidegger. "Non tralasci di farlo. Forse c'è in giro qualche libro che Goebbels non ha ancora bruciato" (Josè Pablo Feinmann, L'ombra di Heidegger, Neri Pozza 2007, p. 60)

23 giugno 2009

Origine degli organi complessi e perfetti


Nei viventi la variazione produrrà leggere alterazioni e la riproduzione la moltiplicherà quasi all'infinito, mentre la selezione naturale coglierà ogni perfezionamento con perizia che non erra. Poniamo che il processo continui per milioni e milioni di anni, interessando, ogni anno, milioni di individui di molti tipi diversi. E allora perchè non dovremmo credere che in questo modo si formi uno strumento ottico vivente tanto superiore a quelli di vetro, quanto le opere del Creatore sono superioria quelle dell'uomo? (Charles Darwin, L'origine della specie per selezione naturale, Newton, Roma 2006, p. 178).

13 giugno 2009

Vincere senza combattere


L'abile comandante soggioga gli eserciti senza combattere, conquista le città senza assediarle, sconfigge le nazioni senza impegnarsi in operazioni eccessivamente lunghe (Sun Tzu, L'arte della guerra, Ubaldini, Roma 1990, p. 73).

08 giugno 2009

Penso, dunque rido


Sia l'umorismo sia la filosofia sono intrinsecamente umani, bisognosi dell'abilità eminentemente umana di superare se stessi e la propria situazione. E' impossibile non vedere la discrepanza fra le notre speranze, pretese e la realtà. Due delle risposte alla inclemenza di questa discrepanza passano per la filosofia e lo humor. Penso, dunque rido. (Jon llen Pailos, Penso dunque rido, Feltrinelli, Milano 2004, p. 170).

03 giugno 2009

Le leggi della stupidità


Il potenziale di una persona stupida di creare danni dipende da due fattori principali. Innanzitutto esso dipende dal fattore genetico. Alcuni individui ereditano notevoli dosi del gene della stupidità e grazie a tale eredità appartengono, sin dalla nascita alle élite del loro gruppo. Il secondo fattore che determina il potenziale di una persona stupida deriva alla posizione di potere e di autorità che occupa nella societù (Carlo Maria Cipolla, Allegro ma non troppo con Le leggi fondamentali della stupidità umana, Il Mulino, Bologna 2007, p.65)

26 maggio 2009

So che non sanno

Siete tutti uguali voi prof! Quello che vi manca sono dei corsi di ignoranza! Vi fanno dare esami e concorsi di ogni genere sulle vostre conoscenze acquisite, quando la vostra prima qualità dovrebbe essere la capacità di immaginare la condizione di colui che ignora tutto ciò che voi sapete! (Daniel Pennac, Diario di scuola, Feltrinelli, Milano 2008, p. 236)

20 maggio 2009

Fuori di testa


I prof ci fanno uscire di testa!

Come sarebbe, i prof vi vanno uscire di testa?

Ci fanno uscire di testa, punto e basta! Con tutta quella roba, che non serve a niente!

Quale sarebbe, questa roba che non serve a niente?

Tutto, no! Le... le materie! Non è la vita!

Be' ti sbagli, i prof non ti fanno uscire di testa, cercano di fartici tornare.

(Daniel Pennac, Diario di scuola, Feltrinelli 2008, pp. 183-184)


11 maggio 2009

Antifascismo in Lessinia

Da un notiziario della Guardia Nazionale Repubblicana di Verona (la polizia fascista della repubblica di Salò): Il 30 aprile [1944] alle ore 22.30 a Bosco Chiesanuova (Verona), tale Giovanni Morandini, classe 1918, sparava due colpi di pistola, andati a vuoto, contro un aiutante delle GNR, dandosi poi alla fuga. Rincorso ed afferrato, egli spiegò il suo atto come una vendetta contro quel sottufficiale che giorni avanti aveva arrestato tre giovani renitenti alla leva, paesani dello sparatore. Dichiarò anzi che avrebbe ripetuto il suo gesto.
Nel pomeriggio, d'ordine del Capo della provincia, il Morandini, dopo essere stato assistito da un sacerdote, venne passato per le armi. Il comportamento del condannato fu cinico; al momento dell'esecuzione gridò: "Abbasso il Fascismo! Viva la libertà!" (in Lorenzo Rocca, Verona repubblichina, Cierre, Verona 1996, p.83)

09 maggio 2009

Società come musica

Si può paragonare la società comune a quella musica di corni russa in cui ogni corno dispone di un'unica nota, e solo dalla perfetta sintonia di tutti risulta una musica (Artur Schopenhauer, L'arte di conoscere se stessi, Adelphi, Milano 2009, p. 84)

28 aprile 2009

!?! fascismo e libertà !?!

Ho trovato in un paese di Padova questi manifesti in bella mostra.
Non so se essere indignato, perplesso, stupito, sfiduciato, preoccupato da quanto si legge.
Basta un solo commento:
la libertà del fascimo era basata sul manganello e sull'olio di ricino
e non certamente sulla tolleranza, il rispetto e la solidarietà.
I treni puntuali e la costruzione di strade durante il ventennio
non possono giustificano il regime, la violenza, le torture e gli omicidi.

19 aprile 2009

L'importante è ballare

La foto e l'orario non sono proprio il massimo ma... l'importante è ballare!

16 aprile 2009

Senza la carità


La "carità" - questa cosa misteriosa e trascurata - al contrario della fede e della speranza, tanto chiare e d'uso tanto comune, è indispensabile alla fede e alla speranza stesse. Infatti la carità è pensabile anche di per sé: la fede e la speranza sono impensabili senza la carità: e non soloi mpensabili, ma mostruose. Quelle del Nazismo (e quindi di un intero popolo) erano fede e speranza senza carità. Lo stesso si dica per la Chiesa clericale. Insomma il potere - qualunque potere - ha bisogno dell'alibi della fede e della speranza. Non ha affato bisogno dell'alibi della carità (Pier Paolo Pasolini, 28 settembre 1968; in Caos, Editori Riuniti, Roma 1995, p.54)

11 aprile 2009

Povertà e ricchezza


Ma è difficile soddisfare quest'esigenza in un mondo in cui la sorte e la destinazione dell'uomo sono ben altre, e in cui si deve far rotta, come tra Scilla e Cariddi, tra la povertà che ci toglie tutto il tempo libero, e la ricchezza che tende in ogno modo a gustarcelo e a sottrarcelo (Arthur Schopenhauer, L'arte di conoscere se stessi, Adelphi, Milano 2003, p. 81).

09 aprile 2009

Importanza della scuola


Nonostante gli evidenti limiti della situazione attuale molti insegnanti, con obiettivi e strumenti diversi, si trovano a giocare un ruolo importante nello sviluppo culturale e psicologico dei loro allievi e, sempre più spesso, ad affrontare il loro disagio (Paolo Crepet, Non siamo capaci diascoltarli, Einaudi, Torino 2001, p. 65).

25 marzo 2009

La lezione della guerra

Le recenti critiche americane al pacifismo tedesco ("siamo andati troppo in là con la rieducazione", ironizzavano i giornali americani) hanno suscitato in Germania turbamento. Ma come? La "Germania buona" così ingiustamente derisa? "Tranquillamente ma fermamente dobbiamo far capire agli amici americani come dopo l'Olocauso, dopo Stalingrado e dopo Dresda, noi tedeschi abbiamo oggi un profondo orrore della violenza e della guerra" rispode l'ex cancelliere Schmidt (Vanna Vannuccini, Francesca Pedrazzi, Piccolo viaggio nell'anima tedesca, p. 133).

15 marzo 2009

Linguaggio tedesco


Ma se tante cose cambiano in Germania a una i tedeschi restano fedeli: all'importanza della parola. (...) Sarà per via della tradizione romantica, per la quale solo il linguaggio poetico può penetrare a fondo la realtà, ma i tedeschi amano i toni letterari anche nelle situazioni più difficili. Mentre Dresda affogava sotto un'alluvione secolare, più di venti morti e miglia di senzatetto in pochi giorni, lo "Spiegel", il più importante settimanale tedesco, titola in copertina: Quando i fiumi annegano nell'acqua (V. Vannuccini, F. Predazzi, Piccolo viaggio nell'anima tedesca, Feltrinelli, Milano 2008, p. 13).

06 marzo 2009

Iscrizione "geniale"

L'iscrizione di questa lapide offre alcuni titoli per una rifessione: la grande nevicata ferma la grande guerra; lo scambio di beni essenziali e voluttuari tra nemici; la legna raccolta in una terra che non appartiene a nessuno; l'ironia del portarsi a casa il segaccio; l'incontro casuale tra ex-nemici; il ricordo dell'episodio. Geniale!

16 febbraio 2009

Guardare lontano

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare.
(Bertolt Brecht, Berlino, 1932)

11 febbraio 2009

Maschera di bellezza?


Una volpe penetrò nella casa di un attore e, frugando in mezzo a tutti i suoi costumi, trovò anche una maschera da teatro artisticamente modellata. La sollevò tra le zampe ed esclamò: una testa magnifica! Ma cervello, niente. Ecco una favola per certi uomini belli di corpo ma poveri di spirito (Esopo, Favole, Rizzoli, Milano 1976, numero 43.)

10 febbraio 2009

Foiba


06 febbraio 2009

Bioetica


"... sembra strano che persone serie, intelligenti e ben intenzionate (...) per la gloria del loro Dio abbiano sottoposto uno stuolo di uomini e donne alle più abominevoli torture" E.M. Joad.

"Alla fine una svolta ci sarà. La tesi tradizionale secondo cui ogni vita umana è sacra semplicemente non ci consente di far fronte alla gamma di questioni che esigono di venire risolte" P. Singer.

Dobbiamo rispondere di ciò che facciamo soltanto a noi stessi e in termini stabiliti da noi, perchè non accettiamo l'autorità (...) di Dio su di noi" H.T. Engelhardt.

(in Fornero G., Bioetica cattolica e bioetica laica, Paravia, Milano 2005, p. 62).

05 febbraio 2009

Filosofia sul serio


Non fare filosofia per scherzo, ma sul serio; perchè non abbiamo bisogno di apparire sani ma piuttosto di esserlo veramente (Epicuro, La felicità, Newton, Roma 1993, p. 91).

03 febbraio 2009

Pidocchi


Democrito, lo uccisero i pidocchi, e Socrate, pidocchi d'altra specie (Marco Aurelio, La libertà interiore, Mondadori, Milano p. 35).

02 febbraio 2009

Che acqua beviamo!


Essendo perito chimico, si è dotato di un piccolo laboratorio di analisi che, per la verità, somiglia alla segreta stanza di un mago alle prese con qualche alchimia. In ogni modo, il nostro Merlino (che, cognome a parte, mago non è) ama ricercare ioni, molecole e tracce infinitesime di sostanze che abbondano nella trasparenza dell'acqua. E fu così che cominciò a rendersi conto che qualche acqua minerale era meglio non berla oppure la si poteva tutt'al più sorseggiare, con parsimonia, come se fosse una medicina, e non mandare giù a sorsate generose (G. Altamore. Acqua S.p.A. Dall'oro nero all'oro blu, Mondadori, Milano 2006, p. 176; con riferimento a P. Merlino, Che acqua beviamo?, Algagrafica, Potenza 1999).

31 gennaio 2009

La serenità di Seneca


Si intraprendono insomma viaggi su viaggi, si passa da uno spettacolo all'altro. Come dice Lucrezio: "In questo mondo ciascuno non fa che fuggire da se stesso". Ma a che giova dal momento che non riesce a fuggire veramente da sè? Ciascuno è perennemente seguito, anzi perseguitato da un odiosissimo compagno di viaggio: il suo stesso io, di cui non può libersi.

Dobbiamo persuaderci di una cosa: che il nostro malessere non dipende dai luoghi in cui viviamo ma da noi" (Seneca, La serenità, Mondadori, Milano 2006, p.28).

28 gennaio 2009

Poesia: fedeltà


Mentre nella chiesa cresce il regresso

continuo a coltivare il mio orto:

vangare una zolla di esperienza,

spargere un seme di significato,

far crescere un germoglio di amore,

testimoniare un fiore di bellezza

e attendere un frutto di parola.

(Fedeltà di Serio De Guidi, Esperienza e poesia, Il Segno, Verona 1989, p. 75)

26 gennaio 2009

Deportazione degli ebrei romani


"Giungeva invece nell'exGhetto di Roma, la sera di quel venerdì 15 ottobre, una donna vestita di nero, scarmigliata, sciatta, fradicia di pioggia. Non può esprimersi, l'agitazione le ingorga le parole, le fa una bava sulla bocca. E' venuta da Trastevere di corsa. Poco fa, da una signora presso la quale va a mezzo servizio, ha veduto la moglie di un carabiniere, e questa le ha detto che il marito, il carabiniere, ha veduto un tedesco, e questo tedesco aveva in mano una lista di 200 capi-famiglia ebrei, da portar via con tutte le famiglie. (...) Ma nessuno volle crederci, tutti ne risero. Sebbene abiti in Trastevere, la Celeste ha parenti nel Ghetto ed è ben nota all'intera Comunità. Tutti sanno che è una chiaccherona, un'esaltata, una fanatica: basta vedere come gesticola quando parla, con gli occhi spiritati sotto quei capelli di crine vegetale. E poi si sa che in famiglia sua sono tutti un po' tocchi" (Giacomo Debenedetti, 16 ottobre 1943, Einaudi, Torino 2001, p. 4)

24 gennaio 2009

Non tutto crolla


Questo l'inizio di una lettera: "Al suo signore o piuttosto padre, al suo sposo o meglio fratello, la sua serva o piuttosto figlia, la sua sposa o meglio sorella: ad Abelardo, Eloisa" (in Alelardo, Storia delle mie disgrazie, Newton, Roma 1994, p.73).

Dalle poche parole di introduttive è chiaro che si tratta di una storia travolgente, drammatica e per nulla superficiale dove tutto sembra cadere eccetto la fede in Dio e la fiducia nella ragione umana (che per Abelardo ed Eloisa sono la stessa cosa).

21 gennaio 2009

Qualcuno da ringraziare...


I monumeti ai caduti presenti in tutte le città e in ogni paese sono stati voluti dal fascismo per ricordare le imprese eroiche della prima guerra mondiale.

Finita la seconda guerra mondiale i vari monumenti sono stati "aggiornati" con i nomi dei nuovi morti e dispersi.

Oggi questi monumenti forse sono stati dimenticati o sono considerati superati ma hanno assunto un nuovo significato: ricordarci l'assurdità delle guerre!

A Padova qualcuno ha scritto alla fine del lungo elenco di "caduti" la frase "... e ringraziamo il fascismo". Ironia della storia! Il fascismo così si è fatto ricordare!

17 gennaio 2009

Biblioteca delle meraviglie


Brano di una lettera del 1516 di Thomas More all'amico Erasmo da Rotterdam. Due umanisti che segnarono l'inizio dell'epoca moderna.
"Alcuni aspetti dell'ambasceria mi hanno dato piacere grande; prima (...); in secondo luogo l'amicizia con Busleidem il quale mi accolse con magnificenza, perchè è ricchissimo, e con amicizia, perchè è di grande bonta. Mi fece visitare la sua casa, decorata con arte e arredata con splendida suppellettile, mi mostrò anche la sua ampia raccolta di cose antiche, che come sai mi interessano moltissimo. Infine mi aprì la sua ricchissima biblioteca: e la mia meraviglia giunse al colmo" (Tommaso Moro, Lettere, Morcelliana, Brescia 11987, p. 17).

13 gennaio 2009

Che cos'è l'acqua in bottiglia?


"Se guardiamo una definizione di mercato, è un prodotto funzionale. Ha, cioè, una funzione di un certo tipo. Come un profumo: io non uso profumi ma mi lavo. Il profumo è un prodotto funzionale. Se nessuno sa che esiste un profumo, non lo compra. Se lei viene a sapere, che esiste allora ha la curiosità di provarlo. Ma può vivere senza: ha comunque delle alternative. L'acqua in bottiglia è un prodotto funzionale. Se lei lo trova, dove c'è, oppure solo se viene a sapere che esiste, allora va alla ricerca di quel prodotto specifico. Perciò la pubblicità è un sostegno al prodotto: senza una forma di comunicazione il prodotto non può assolutamente essere venduto. Se non so che esiste una cosa, io non la compro" (Franco Favaro - dirigente di un gruppo di acque minerali - in Luca Martinelli, Piccola guida al consumo critico dell'acqua, Altraeconomia, Milano 2008, p. 50).

10 gennaio 2009

La filosofia non è un tempio, ma un cantiere


Se allo scienziato è chiesto di capire e concludere i problemi con adeguate soluzioni, al filosofo è chiesto di pensare e porre domande senza la pretesa di chiudere la sua indagine con risposte esaurienti. L’essere sospesi nella ricerca induce a pensare. Nessun interrogativo è risolto con la risposta.Che significa pensare? Anzitutto chi pensa non lo può fare se non con la sua testa. Il “si pensa” non è un pensare, ma un abbandono del pensiero. (…)La filosofia ha il compito di offrire l’occasione di pensare, provocando domande. (M. BIZZOTTO, Conoscere e interpretare, EDB, Bologna 1984, pp. 77-79)

07 gennaio 2009

Meglio "selvaggi"





Nalla lapide si legge: "Il 2 agosto 1865 nella casa numero 20 moriva compianto da tutta la sua Verona il sac. Nicola Mazza benemerito per l'educazione dei figli del povero e per la redenzione dei selvaggi dell'Africa Centrale".

Senza nulla togliere all'attività educativa del Mazza, si rimane perplessi sull'aggettivo "selvaggi". Se significa "abitanti delle selve o dei boschi " questi abitanti si possono invidiare perchè la vita in città oggi è difficile (non a caso molti fuggono appena possono); se significa "arretrati" c'è da capire rispetto a cosa visto che la cultura europea non sempre ha prodotto il maggior bene possibile.

La lapide ha comunque un significato e deve rimanere per due motivi: ricordare l'opera benemerita del Mazza e ricordare l'incapacità degli europei di non pensarsi al centro del mondo.